Ad oggi, uno dei più grandi problemi della amministrazioni comunali si chiama “immondizia”. Vuoi per mancanza di senso civico, vuoi per cattiva gestione dei rifiuti, molti Comuni italiani vivono situazioni di emergenza con strade intasate dai rifiuti, cattivi odori e gravi rischi per la salute. In parallelo a tutto questo c’è il fenomeno delle discariche abusive, che invece nascono da un reale senso di inciviltà: strade abbandonate o poco trafficate diventano vere e proprie discariche a cielo aperto per materiale più o meno ingombrante.
Per ovviare a questa situazione, molte amministrazioni comunali hanno deciso di intraprendere la strada della videosorveglianza: fuori dalle discariche comunali e lungo particolari strade vengono installate telecamere con lo scopo di vigilare e monitorare sull’abbandono non consentito di rifiuti. La speranza è che la videosorveglianza abbia una funzione deterrente e che riesca a scoraggiare l’abbandono dei rifiuti anche per via delle alte sanzioni a cui si andrebbe incontro.
I risultati dell’adozione della videosorveglianza sono buoni e molte amministrazioni affermano che sia riuscita a diminuire il numero di discariche abusive, ma è bene ricordare a quei Comuni che ne volessero fare uso, che le telecamere devono essere sempre accompagnate da appositi cartelli che segnalano la presenza di telecamere e che le registrazioni non possono essere tenute in archivio per più di 24 ore, come previsto dalle normative sulla privacy attualmente vigenti.
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